IL GHEPARDO (Acinonyx jubatus) un tempo era ampiamente diffuso in Africa ed in Asia, dal Medio Oriente fino all’India. Oggi è limitato ad alcune zone dell’Africa settentrionale, orientale e meridionale. In Asia rimane solo in alcune aree dell’Iran e dell’Afganistan nord occidentale. Si stima che l’attuale popolazione africana ammonti a poco più di 6.000 esemplari, di cui il gruppo più mumeroso si troverebbe in Namibia.

Animale generalmente solitario, soprattutto le femmine e in parte territoriale, marca il territorio con graffi sui tronchi o segnali odorosi. Il suo carattere più docile l’ha reso relativamente addomesticabile, infatti spesso i sovrani dei paesi meridionali antichi li allevavano nelle proprie regge. Diversi ghepardi, ad esempio, erano presenti alla corte dei sovrani di Persia. E’ infatti molto meno pericoloso del leopardo. Il ghepardo sorprende per la quantità e qualità dei suoni che riesce ad emettere: è infatti in grado di emettere un suono tutto simile al miagolio e di fare le fusa.

Il suo manto,di color giallo/beige scuro con dei cerchi neri, è simile a quello di un leopardo, ma la sua struttura fisica ne fa un animale assolutamente unico. Il corpo è allungato e sottile, la testa relativamente piccola, le zampe lunghe e scattanti. Inoltre, ha gli artigli non retrattili (caratteristica unica fra i felini) che gli consentono una miglio presa sul terreno durante i suoi inseguimenti alle prede. Mediamente la lunghezza testa-tronco è di 145-160 cm, più circa 75-90 cm di coda; l’altezza al garrese è di 90 cm e pesa fra i 40 e i 65 kg.


EAZA Ex-situ Programme:
programmi europei EEP di allevamento e di conservazione di specie minacciate. Hanno lo scopo di incoraggiare, di monitorare e di dare informazioni per favorire l’allevamento di una specie minacciata, conservando le sue caratteristiche naturali, avendo come obiettivo una reintroduzione in natura o un rafforzamento della popolazione selvatica con l’aggiunta di esemplari allevati nei giardini zoologici.

è in grado di emettere un suono tutto simile al miagolio e di fare le fusa.

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